Il tiglio

Miti e credenze degli slavi istro/quarnerini

 

Di Giacomo Scotti

 

Nelle credenze popolari e nella concezione del mondo di tutti i popoli slavi, gli “alberi della vita” sono una decina, fra questi la betulla, l’acero bianco, la quercia, il pino, il pioppo, il sorbo e il tiglio.

Nella mitologia slava il ruolo dell’ “albero della vita” è importante. Nelle tre parti principali dell’albero vivono diversi animali: nella chioma, in alto, gli uccelli insieme al sole e alla luna; nella corteccia le api, nelle radici il drago, il serpente o il castoro.

Nella struttura dell’albero si rispecchiano le tre fasi della vita dell’uomo: quella celeste, la terrena e la sotterranea.

Ce lo dice lo studioso croato Tomo Vinscak nel suo libro Vierovanja o drvecu u Hrvata (credenze sugli alberi presso i croati, 2002), un saggio che non si limita ai Croati, ma spazia sull’intero mondo slavo. Qui, in particolare, ci interessa l’albero del tiglio, in croato detto lipa.

Il tiglio cresce in tutta l’Europa. Il termine croato-sloveno, come la varianti in uso presso altri popoli slavi è d origine , è di origine paleoslava, panslava e baltoslava.

Lepa in lituano, lipe in antico prussiano, lipa in bulgaro, macedone, ceco, slovacco, polacco, russo bielorusso; lypa in ucraino, etc.

La radice comune è leip, incollare: l’umore del tiglio è colloso.

Nella regione Liburnica, ai confini con l’Istria, sorge il villaggio di Lipa, tristemente famoso per il massacro dell’intera popolazione compiuto il 30 aprile 1944 da truppe nazifasciste.

Evidentemente il  toponimo (fitonimo) deriva proprio dall’albero, così come , per limitarci alla Croazia, i nomi delle cittadine di Lipick e Lipovljani derivano dal medesimo albero che era sacro agli Slavi già nel periodo precedente alla loro conversione al Cristianesimo, avveniuta per gli Sloveni e Croati nell’Ottavo secolo.

Quella sacralità attribuita al tiglio (ed a altri alberi) nel millenario periodo del paganesimo non è mai stata cancellata dal ricordo e dalla convinzione del popolo.

Non a caso in alcune regioni della Slavia meridionale, come la Slovenia e la Croazia, uno dei dodoci mesi dell’anno, giugno, prende nome dal tiglio: lipanj , il mese in cui fioriscono i tigli.

Nelle regioni istro-quarnerina e carniolina, quelle maggiormente influenzate dalla cultura occidentale, gli alberi che rientrano nella mitologia slava e nelle odierne credenze popolari di croati e sloveni sono numerosi.

Ci riferiamo agli alberi ritenuti sacri e /o portatori di fortuna.

Una classifica elaborata dal citato Vinscak pone al primo posto la quercia, al secondo il tasso e al terzo il tiglio. Questi tre alberi sono seguiti nell’ordine da circa duecento altri fino al frassino.

Gli etnologi ritengono che i fenomeni più  frequentemente presenti nella tradizione sono, anche, i più antichi. Il tiglio, dunque, o meglio, la sua sacralità quale “albero della vita”, ci rimanda ai tempi più antichi.

Ci sono classifiche particolari che vedono nel tiglio all’ottavo posto fra gli alberi  (con la quercia sempre in testa), nelle credenze che lo vogliono “catturatore” di fulmini ma al terzo posto quale albero al riparo da quelle folgori (al primo posto c’è il nocciuolo).

Dunque è di gran lunga più radicata la credenza secondo la quale sul tiglio non si abbatte il fulmine.

La regione di questa credenza, secondo gli etnologi, è tutta naturale.

Già gli antichi Germani avevano notato che il fulmine si abbatte preferibilmente sulle alte querce, per cui la quercia era ritenuta l’albero sacro del dio Thor, l’altitonante.

Gli antichi Slavi, a loro volta, si resero conto che il tiglio si trovava “sotto la speciale tutela degli dei” in quanto raramente veniva colpito dai fulmini; presero a credere , di conseguenza, che il tiglio li difendesse anche dalle streghe e dai malefizi; per cui quest’albero viene piantato nei luoghi sacri.

Anche accanto alle tombe.

Nella regione quarnerina i Croati non soltanto credono che il fulmine non colpisca mai il tiglio, ritenuto perciò un albero fortunato, ma sono convinti che sotto le sue chiome si radunino le fate.

Presso i Paleoslavi il tiglio era la personificazione della dona, della fedeltà e dell’amicizia.

Ancora oggi queste credenza si è conservata, sia pure alquanto modificata: il tiglio sarebbe l’immagine della donna e simboleggia la Vergine Maria.

Non a caso nell’originale, lipa , è di genere femminile. Così come lo era in lingua latina: tilia.

Considerato, come si diceva, il simbolo della donna, dell’amicizia, della tenerezza e della fedeltà, il tiglio (Tilia), resta, per la maggior parte dei popoli slavi un albero sacro, ed occupa un posto centrale nella vita pubblica delle comunità rurali.

Intorno alle vecchie  chiese e cappelle (in Bosnia anche intorno alle moschee) e nelle piazze centrali dei villaggi cresce almeno un albero di tiglio.

Alcuni studiosi ritengono che dopo la conversione al cristianesimo , gli Slavi meridionali (jugoslavi) abbiano costruito le loro prime chiese nei luoghi in cui crescevano i tigli sacri ai pagani.

Considerando l’intero territorio dell’ex-Jugoslavia, le tradizioni relative al tiglio, alla sua sacralità ed alla sua qualità di portafortuna, sono maggiormente diffuse nella Croazia  nord-occidentale,nel Gorski Kotar, in Lika e nella Slovenia.

In questi stessi territori la tradizione del tiglio è legata alla devozione per la Vergine Maria .

Le miracolose “apparizioni della Madonna “, quando capitano, avvengono quasi sempre sopra un albero di tiglio.

Il tiglio, infine, è stato sempre, in questi territori, il luogo di raccolta della popolazione dei singoli villaggi.

Sotto le chiome di quest’albero ancora oggi si riuniscono i fedeli prima e dopo la Messa; sotto il tiglio si riparano dal sole cocente e dalla pioggia; i più anziani, in tutte le ore del giorno, quando è bel tempo, vanno a sedersi sulle panche di legno o sui sedili di pietra sotto il tiglio.

Una volta sotto il tiglio si riuniva il consiglio dei capifamiglia con alla testa il capovilla, per discutere e decidere sui problemi della borgata; qui si riuniva il tribunale.

Per informare la comunità sui fatti più importanti, l’intera popolazione veniva convocata “sotto il tiglio”.

Le decisioni importanti, scritte, terminavano di solito con le parole”deciso (oppure ordinato) sotto il nostro tiglio”.

In molti villaggi istriani (e nel villaggio di Osojnik presso Severin na Kupi nel Gorski Kotar) le vecchie cappelle stanno accanto ad alberi di tiglio ancora più antichi delle stesse cappelle.

E la popolazione “permetterebbe piuttosto l’abbattimento della vecchia cappella che del vecchio tiglio”.

In Slovenia quando in famiglia nasce il primo figlio, viene piantato un tiglio accanto alla casa.

In Croazia e Slovenia c’è chi crede che il tiglio non vada  mai tagliato, abbattuto, sfregiato.

C’è ancora chi crede , ma accade in rari villaggi, che l’albero non vada abbattuto per non svegliare il diavolo che è solito dormire tra i suoi rami …

Fonti:

C. Silic’. Atlas drveca i grmlja (Atlante delle piante e dei cspugli) Sarajevo, 1983;

B. Sulek, Zasto Slaveni postuju lipu? (Perché gli Slavi venerano il tiglio?) Zagabria, 1878

Iniziative in corso

venerdì 13 dicembre 2024

La fauna delle colline moreniche: tra nuovi arrivi e ritorni inaspettati

Serata di approfondimento organizzata nell'ambito del progetto Comunità Collinare - OIKOS - Insieme per educare, a cura del Prof. Stefano Filacorda dell'Università degli Studi di Udine.dettagli »
domenica 16 maggio 2021

Giardini Aperti 2021

Purtroppo anche quest'anno non possiamo organizzare la Festa di Primavera e Giardini Aperti ma desideriamo darvi l'opportunità di visitare online questi piccoli gioielli del nostro territorio. Nei prossimi giorni vi presenteremo 7...dettagli »
lunedì 11 maggio 2020

Festa di Primavera e Giardini Aperti

Domenica 17 maggio 2020 si sarebbe dovuta tenere a Moruzzo la 12esima edizione della Festa di Primavera e Giardini Aperti. I giardini purtroppo non saranno aperti al pubblico e la festa è rimandata al prossimo anno. Abbiamo però deciso di...dettagli »
domenica 7 aprile 2019

Ciclo escursioni "Esplorando i Colli"

Da Aprile a Giugno, otto esperienze escursionistiche per adulti e bambini, a piedi e in bicicletta, per andare alla scoperta delle bellezze naturalistiche celate tra i Colli Morenici dei tre Comuni.dettagli »
giovedì 30 aprile 2015

Cammina, respira, ama le montagne e le parole e anime in volo

Flavia Facchini e Fabiano Codutti presentano Cammina, respira, ama le montagne e le parole e anime in volo. Ore 20:45 presso la Sala Consiliare del Comune di Moruzzo dettagli »
sabato 24 gennaio 2015

Locandina iniziative a Moruzzo mese febbraio 2015

Le iniziative del mese nella pagina interna dalla quale si puo' sfogliare il documento in pdf, con tutte le news, iniziative ed eventi per il mese di febbraio 2015dettagli »
domenica 18 maggio 2014

Festa di Primavera

Piante, fiori, prodotti locali, gastronomia, nella più bella terrazza del Friuli.dettagli »
Risultati da 1 a 7 su 10
<< Prima < Precedente 1-7 8-10 Prossima > Ultima >>